Amedeo Vergani

Ho scelto di fare questo mestiere per studiare l’uomo, la sua vita ed i suoi problemi.
In realtà è un sistema per capire meglio me stesso, guardandomi riflesso in coloro che incontro nel mirino della mia Leica, e che, ovunque sulla Terra, mi sembra che mi assomiglino, nel profondo, sempre di più.
Forse è per questo che nei miei reportages cerco di trovare situazioni fortemente cariche di quegli ingredienti del quotidiano comuni a tutti: fatica, amore, gioia, serenità, angoscia, noia, dolore. Sentimenti presenti in ogni latitudine, anche se le cornici in cui si inquadrano variano di volta in volta a seconda del colore  della pelle, della cultura, della storia e di tutte quelle componenti che ci rendono diversi l’uno dall’altro.

da un’intervista ad Amedeo Vergani
Leica Magazine, dicembre 1995
Amedeo Vergani

Amedeo Vergani è stato uno dei più incisivi e originali protagonisti del fotogiornalismo italiano ed europeo, autore di grandi reportage pubblicati da prestigiose riviste italiane e internazionali.

L’inizio è il giornalismo. La cronaca. Ma già mentre collabora con una serie di testate e agenzie, il ragazzo Vergani comincia a fotografare. E subito dopo a viaggiare.

Parte per avventure che durano mesi. Per una decina d’anni attraversa Balcani, Medio Oriente, Africa settentrionale e subsahariana. Torna con taccuini fitti di note e una borsa stipata di rulli. Le sue prime fotografie riforniscono l’archivio fotografico dell’Istituto Geografico De Agostini e continueranno a farlo
per oltre vent’anni.

Nel 1977, a 33 anni, una svolta, il passaggio definitivo al giornalismo fotografico: abbandona la macchina da scrivere per la macchina fotografica. Inviato freelance in giro per il mondo, raccoglie montagne di immagini. Fabbrica dossier che spaziano dai Caraibi allo Yemen, dal Quebec al Sudafrica. Mette al centro del mirino il suo vivo interesse per l’etnografia, gli usi, i costumi, il folklore, i mestieri artigianali, le minoranze etniche, le tematiche sociali. Stratifica una cultura e una passione profonda senza mai perdere di vista l’immediatezza e il senso vivo, bruciante dell’attualità.

Raccontare la gente e i luoghi: la gente vera, i luoghi veri. Rendere l’informazione sintetica e densa di significato. Attraverso
le immagini costruire cronache -a volte dure, a volte di estrema poesia- ma sempre, in ogni caso, aderenti alla realtà. Una realtà da rispettare, da indagare profondamente senza finzioni e senza ammiccamenti.

Ha esposto le sue foto su muri italiani eccellenti, tra cui la Biennale e il Guggenheim di Venezia e la Triennale di Milano. All’estero ha esposto a Parigi, al Centre Pompidou, al Vitra Design Museum di Basilea , in Germania, a New York e al Museo d’Arte Moderna di Pechino.
Ha ottenuto premi e riconoscimenti in Italia e all’estero.

Collaborazioni a testate

In Italia, tra le altre:

Il Corriere della Sera, Il Corriere d’Informazione, L’Illustrazione Italiana, Atlante, Epoca, Gente Viaggi, Natura Oggi, Weekend & Viaggi, Airone, Bell’Italia, Bell’Europa, A Tavola, Meridiani, Capital, Focus, Traveller, Panorama Travel.

All’estero, tra le altre:

Geo (Germania), Geo (Francia), Geo (Spagna), Merian, Stern, Bunte, Geo Saison, Focus (Germania).

Libri pubblicati

Tra gli altri:

Giobbian, riti invernali del mondo contadino lombardo, Electa, Milano, 1983. Lavoro artigiano in Lombardia, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1979. Fiere, santi, miracoli nell’Alta Brianza, Alzate Brianza, 1993.  Il palio di Feltre, Feltre, 1991. L’acropoli di Atene, I palazzi di Creta, I palazzi del Canal Grande, Cina il volto di un grande paese: tutti Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1981. Majestueuse Italie, Editions Atlas, Parigi, 1993. Ägypten e Sűdtirol: entrambi Collection Merian, Hamburg, 1989.